Gran festa al Teatro San Carlo di Napoli, lunedì scorso, 11 giugno, per il ripristino del gruppo scultoreo dedicato alla sirena Partenope sulla facciata principale del teatro.
Il gruppo, considerato uno degli esempi più alti dell’arte neoclassica, fu originariamente progettato nel 1816 dall’architetto Antonio Niccolini e venne distrutto da un fulmine nel 1969. Grazie all’interessamento dell’Associazione Mario Brancaccio, non nuova a questo genere di iniziative, che tendono a ripristinare all’antico splendore monumenti della città andati deteriorati, o addirittura, come in questo caso, distrutti, la scultura è stata ricostruita sui calchi dei resti dell’originale, custoditi all’Accademia di Belle Arti di Napoli, ed ai bozzetti originali dello stesso Niccolini. Madrina d’eccezione della cerimonia di inaugurazione Carla Fracci, che mancava al San Carlo dal 2000, quando celebrò il centenario della nascita di Eduardo De Filippo col balletto ispirato al dramma “Filumena Marturano”. Alla grande Etoile è andato anche il premio Guglia del decennale, consegnatole dal sindaco Rosa Russo Jervolino.
Il premio Guglia è stato istituito dieci anni fa, appunto, dall’Associazione Brancaccio come riconoscimento ai personaggi dell’ arte, della ricerca, della cultura, dello sport e del volontariato, distintisi a Napoli o per Napoli.
Oltre alla Fracci, nella serata presentata da Michele Mirabella (anch’egli premiato con un riconoscimento speciale) sono saliti sul palco del Teatro San Carlo a ritirare il premio il nuotatore Massimiliano Rosolino, il parroco della chiesa di S.Vincenzo alla Sanità, Padre Antonio Loffredo, il fisico Luigi Rolandi, il giornalista RAI Carlo Verna, il Dott. Enrico Di Salvo, distintosi nell’attività di volontariato per l’incremento delle risorse idriche in Africa, e, per lo spettacolo, Marisa Laurito, il regista Mimmo Calopresti ed una radiosa Licia Maglietta. Infine le figlie dello scrittore Enzo Striano hanno ritirato il premio alla memoria del padre, che tutti ricordano come autore del romanzo “Il Resto Di Niente”.
La serata si è conclusa con un raffinato concerto che ha visto tredici strumentisti a fiato dell’orchestra del Teatro San Carlo, diretti dal Maestro Marco Ozbic, eseguire la Serenata in sì bemolle maggiore Kv 361 di Mozart .
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